Crossista, inseguitore, cronoman e corridore da classiche sono solo alcuni dei modi di riferirsi a Magnus Sheffield, il teenager del Team Ineos che, come altri suoi compagni di squadra, con la sua completezza mette in crisi le etichette e con la sua parabola sportiva sui generis contribuisce a superare alcuni dettami non scritti consolidatisi negli ultimi due decenni.
Statunitense, ma di origine norvegese da parte di madre e in possesso del doppio passaporto, non sorprendentemente Sheffield è cresciuto con gli sci ai piedi, dividendosi tra le piste delle Catskill, del Colorado e perfino del vecchio continente.
Il passato da provetto discesista, a suo dire, gli torna tuttora utile sotto forma di capacità di memorizzare i percorsi, specie quelli delle crono, e magari tutte le ore passate al freddo lo aiutano a meglio sopportare e addirittura esaltarsi in condizioni meteo avverse, come al mondiale junior del 2019 o alla recente Freccia del Brabante.
Avvicinatosi al ciclismo per mezzo del fuoristrada, Sheffield si è in breve tempo imposto come il miglior crossista della sua classe d’età a livello nazionale, vincendo 2 volte il campionato statunitense nelle sue prime tre partecipazioni (en plein negato solo da un incidente meccanico), pur con tutte le difficoltà che poteva comportare l’alternanza tra due discipline invernali come lo sci e il ciclocross, portata avanti fino all’ultimo anno da allievo.
Risolta in favore delle due ruote la scelta dello sport da portare avanti, il primo anno da junior è stato ricco di soddisfazioni sia nel cross, dove si è laureato campione panamericano, che su strada, dove i podi al GP Ruebliland, alla Keizer des Juniores (con due vittorie di tappa) e al mondiale di categoria ne hanno legittimato il valore anche al di qua dell’Atlantico.
Nel 2020, dopo un inverno da 6 vittorie nel nord America e un 4º posto a Baal, ma nel quale il coetaneo Strohmeyer gli ha negato sia il titolo nazionale che quello continentale, il covid frena una stagione su strada cominciata sotto i migliori auspici con una vittoria e un podio finali in due competizioni open, la Valley of the Sun Race e il Tour of the Southern Highlands.
Sheffield però non si è perso d’animo e ha volto le circostanze a suo favore, sfruttando il periodo senza gare per lanciarsi in una nuova sfida in una delle poche specialità del ciclismo che mancavano alla sua personale collezione: il record del mondo juniores nell’inseguimento individuale.
Sulla pista del centro olimpico di Colorado Springs, quindi in altura, spingendo un 60×15 e 530 watt medi per l’intera durata della prova, Magnus ha centrato l’obiettivo, abbassando di più di 3 secondi il precedente primato, appartenente a Finn Fisher-Black.
Pur avendo rispettato tutte le regole richieste ai fini dell’omologazione, dal test antidoping al cronometraggio elettronico, il record, ancora più straordinario se si pensa al pressoché totale digiuno di esperienza su pista, non è però mai stato ratificato né dalla federazione statunitense né dall’UCI, ma ha fornito al programma olimpico a stelle e strisce una formidabile aggiunta in vista di Parigi 2024.
Invece di optare per una sosta tra gli U23, Sheffield, seguendo l’esempio di Quinn Simmons, l’altra metà, quella vincente, del duo americano sul podio del mondiale juniores del 2019, è passato direttamente al professionismo con una squadra sulla carta a misura di un atleta che, per cause a lui non imputabili, aveva corso pochissimo nell’ultimo anno: la Rally Cycling.
Tuttavia, nonostante alcune buone prestazioni, in particolare a crono, il sodalizio con gli arancioni che tanto positivamente avevano influenzato lo sviluppo di Brandon McNulty si è interrotto anzitempo dopo pochi mesi, a causa di dissapori sul calendario delle gare, in cui la visione dirigenziale più conservativa si è andata a scontrare con la voglia di gareggiare maggiormente di Magnus.
Il primo successo in maglia Ineos di Sheffield
Un talento come quello dell’americano non poteva che far gola alle più grandi squadre e infatti, poche ore prima del 10º posto a cronometro al suo esordio iridato tra gli U23, risultato frutto di una preparazione solitaria a causa della rottura con la Rally, è arrivato l’annuncio del trasferimento al Team Ineos.
Un movimento di mercato che si inserisce alla perfezione in più ampie manovre di svecchiamento sia del roster britannico di per sé che dei meccanismi tattici che ne hanno caratterizzato il dominio nei grandi giri, ma la cui importanza va letta anche in un’ottica di rinnovata attenzione alle corse di un giorno, uno dei potenziali terreni di elezione di Sheffield.
Nella nuova stagione il 2002 statunitense dimostra immediatamente la bontà del suo innesto: oltre a farsi apprezzare per il lavoro in favore dei compagni, alla Ruta del Sol vince la sua prima corsa tra i professionisti con una stoccata da consumato finisseur e, sempre nella stessa gara, arriva 4º nella tappa regina.
Dopo aver contribuito ad animare il GP Denain insieme agli altri due protagonisti di questa mini collana dedicata ai giovani del Team Ineos, alla Freccia del Brabante, consueto trait d’union tra pavé e Ardenne, arriva per lui il primo successo di peso.
A chi ebbe la fortuna di ammirare Sheffield mettere a ferro e fuoco il circuito del mondiale juniores 2019, la visione dell’americano che macina km in testa sotto una pioggia incessante, su di un percorso vallonato, ha per forza causato una potentissima sensazione di già visto.
Magnus Sheffield conquista la Freccia del Brabante 2022
Dalle numerose similtudini tra le due corse sfugge quella più importante, il risultato finale, meritatissimo nonostante il ruolo giocato dalla superiorità numerica, ma il vero successo di Magnus risiede nell’essere riuscito a portare a un livello più alto, contro avversari più forti, lo stesso modo di correre all’attacco di quando era juniores.
Coloro che possono dire di essere stati in grado di farlo si contano sulle dita di una mano, e non è poco. Se il Team Ineos continuerà ad assecondare questa attitudine, oltre ad avere trovato in Sheffield una pepita il cui valore non cala su qualsiasi terreno lo si misuri, dai velodromi al pavé, come gregario e come finalizzatore, lo farà di sicuro splendere al massimo.