Con l’affermazione nella terza tappa del recente Tour du Var 2022, grazie alla quale ha trionfato anche nella graduatoria finale della corsa a tappe in questione, Nairo Quintana ha tagliato il traguardo dei cinquanta successi in carriera. Sono pochissimi, nella storia del ciclismo, gli scalatori puri che hanno raggiunto un numero tale di trionfi. Di seguito, vi proponiamo quelle che, per noi, sono state le dieci vittorie più belle conquistate, tra i professionisti, da El Nairoman.
10. 9° tappa Giro d’Italia 2017 (Montenero di Bisaccia – Blockhaus)
Il Giro del 2017 è l’ultima grande corsa a tappe in cui il colombiano ha ottenuto il podio finale ed è da considerarsi, a tutti gli effetti, l’inizio del periodo più nero della carriera del grimpeur di Combita. Sul Blockhaus, ad ogni modo, El Nairoman si rende protagonista di una scalata delle sue. Dopo un grande lavoro da parte dei suoi compagni di squadra, Quintana si produce in una serie di scatti ripetuti che finiscono per piegare la resistenza di Vincenzo Nibali e Thibaut Pinot, gli unici che avevano cercato di tenergli testa. Il già citato Pinot, un Tom Dumoulin capace di gestirsi in modo perfetto e Bauke Mollema sono i soli atleti in grado di limitare i danni. Tutti gli altri subiscono un passivo superiore al minuto.
9. 2° tappa Vuelta a España 2019 (Benidorm – Calpe)
Siamo abituati a vedere Quintana vincere facendo la differenza sulle salite lunghe, ma, al nono posto della nostra graduatoria, troviamo un successo inusuale per un grimpeur come lui. Quintana, nel corso della carriera, è migliorato sotto vari aspetti ed è diventato molto più completo rispetto ai classici scalatori puri. Ciò è emerso soprattutto quando Nairo ha attraversato un periodo da incubo nel biennio 2018-2019. Incapace di fare la differenza quando la strada si inerpicava, El Nairoman ha dato prova di poter comunque essere un corridore valido grazie ad altre qualità. Nella seconda frazione della Vuelta 2019, ad esempio, va all’attacco, nel finale, insieme a un pugno d’altri corridori, tra cui il futuro vincitore di quella gara Primoz Roglic. A tre chilometri dalla meta, al primo rallentamento del suo plotoncino, Nairo parte dalla seconda posizione, con un colpo da finisseur scafato, e mette tutti nel sacco.
8. 17° tappa Tour de France 2018 (Bagnères-de-Luchon – Saint-Lary-Soulan)
Il Col du Portet è la miglior scoperta fatta dal Tour de France in epoca recente, ma, nel 2018, fu proposto in una delle frazioni più ridicole nella storia della Grande Boucle. Stiamo parlando, ovviamente, della tappa di 65 chilometri con partenza in griglia. Ad ogni modo, un Nairo Quintana fino a quel momento decisamente opaco riuscirà, comunque, a rendere onore all’erta in questione. Il colombiano parte a inizio salita, si leva di ruota Daniel Martin che aveva provato a seguirlo e trionfa in solitaria. La maglia gialla Geraint Thomas chiude a 47” dal Grimpeur di Combita, mentre Dumoulin e Roglic arrivano a 52”.
7. 3° tappa Tour de Provence 2020 (Istres – Mont Ventoux/Chalet Reynard)
Il Tour de Provence, non ce ne vogliano gli organizzatori, non è certamente il più rinomato dei palcoscenici. Il successo ottenuto da Nairo Quintana, nel 2020, a Chalet Reynard, ad ogni modo, è veramente degno di nota. All’esordio in Europa con la casacca dell’Arkea, Quintana dimostra subito di essersi lasciato alle spalle le ultime stagioni negative in maglia Movistar. Sul Mont Ventoux, infatti, il colombiano scatta con convinzione, si leva tutti di ruota con estrema facilità e rifila distacchi abissali. Lutsenko, Carthy e Vlasov chiudono a 1’28” da El Nairoman, mentre tutti gli altri subiscono un passivo superiore ai due minuti.
6. 10° tappa Vuelta a España 2016 (Lugones – Lagos de Covadonga)
Il valore iconico del successo a Lagos de Covadonga alla Vuelta 2016 è superiore a quello tecnico. Le migliori prestazioni in salita, in quell’edizione del grande giro spagnolo, infatti, El Nairoman le fa a La Camperona e ad Aramon Formigal. Lagos de Covadonga, ad ogni modo, è la frazione che vede Quintana ottenere l’unico successo parziale di quella Vuelta e vestire quella maglia rossa che non mollerà più. Inoltre, i Laghi sono una salita particolarmente amata dal popolo colombiano, poiché là, in passato, vi ha vinto due volte Lucho Herrera, una delle più grandi leggende del ciclismo sudamericano. Il trionfo di Quintana, ottenuto comunque in solitaria staccando sia Froome che Contador, dunque, ha rappresentato una sorta di passaggio di consegne tra El Jardinerito e il suo erede naturale.
5. 6° tappa Giro del Delfinato 2012 (Saint-Alban-Leyesse – Morzine)
Uno dei più brutti percorsi nella storia del Giro del Delfinato e una Sky oltremodo dominante, con Froome, Porte e Rogers al servizio di Wiggins. La ricetta per una corsa noiosissima. E così fu, fino a quando un bagliore squarciò il buio su quella meravigliosa erta che è il Col de Joux-Plane. A 17 chilometri dal traguardo, sulle pendenze più dure della salita in questione, il ventiduenne Quintana porta il suo attacco, mentre il resto del gruppo si sfilaccia sotto il forcing della corazzata britannica. El Nairoman scollina con una ventina di secondi sul gruppo, in discesa si difende alla grande e a Morzine coglie il primo successo in carriera nel World Tour.
4. 4° tappa Tirreno-Adriatico 2015 (Esanatoglia – Terminillo)
Un’altra ascesa cara a Lucho Herrera che diventa teatro di un numero di Quintana. Nairo ha vinto sul Terminillo due volte, ambedue alla Tirreno-Adriatico, nel 2015 e nel 2017. Il primo dei due successi, ad ogni modo, ha un sapore differente. Per la cornice in cui Nairo ha alzato le braccia al cielo, dato che quel dì l’erta laziale era stata presa di mira da una fortissima nevicata, e per la prestazione che il colombiano ha realizzato. A poco meno di 5000 metri dalla vetta, Nairo si produce in uno scatto devastante, un autentico fendente di scimitarra. Alberto Contador, che in un primo momento si fa trovare impreparato, prova a riportarsi sotto. Lo spagnolo arriva a pochi metri da Quintana, ma questi rilancia l’azione con forza e in un attimo la forbice tra i due torna ad ampliarsi. Contador non ce la fa a rispondere ed El Nairoman vola via. Il grimpeur di Combita fa tappa e maglia e rifila 41” a Mollema e 55” al gruppetto di Contador.
3. 3° tappa Tour du Var 2022 (Villefranches-sur-Mer – Blausasc)
Per il Tour du Var vale lo stesso discorso fatto, in precedenza, per il Tour de Provence, anche se la cinquantesima vittoria della carriera di Nairo Quintana è, da un punto di vista meramente tecnico, la migliore. Questo poiché El Nairoman ha ottenuto questo successo facendo la differenza in tre terreni distinti. Il colombiano, infatti, ha dapprima attaccato sul Col de Saint Roch, ove ha staccato il leader della generale Tim Wellens e ha ripreso gli atleti che si erano mossi prima di lui. Successivamente, in discesa, ha ripreso e staccato Thibaut Pinot. Infine, in un tratto in leggera ascesa, ha dato il colpo di grazia agli avversari aumentando vertiginosamente il suo vantaggio. Partito a 35 chilometri dalla meta, Nairo ha fatto tappa e successo finale rifilando 1’21” a Guillaume Martin secondo e 1’30” a Pinot, Vuillermoz e Wellens. Dal settimo in giù, hanno subito un passivo superiore ai due minuti.
2. 18° tappa Tour de France 2019 (Embrun – Valloire)
Il Tour de France 2019 rappresenta, probabilmente, il momento più complicato della carriera di Quintana. Per El Nairoman, data la concorrenza non particolarmente qualificata, poteva essere l’occasione buona per vincere la Grande Boucle. Una due giorni incredibilmente negativa sui Pirenei, però, ha costretto il colombiano ad alzare bandiera bianca già dopo due settimane. Tuttavia, nella tappa regina dell’edizione in questione del grande giro transalpino, 208 chilometri da Embrun a Valloire con Vars, Izoard e Galibier in programma, il fuoriclasse sudamericano ha saputo riscattarsi. El Nairoman si è inserito in una corposa fuga del mattino e sul Galibier ha letteralmente preso il volo. Dopo una lunga cavalcata solitaria, Nairo si è presentato al traguardo con 1’35” di vantaggio su Bardet, 2’28” su Lutsenko, 2’58” su Kamna, 3’00” su Caruso e 4’46” su un plotoncino comprendente Tiesj Benoot, Michael Woods, Egan Bernal e Serge Pauwels.
1. 16° tappa Giro d’Italia 2014 (Ponte di Legno – Val Martello)
La famosa e stucchevole narrazione riguardante le “bandierine” ha annacquato quello che resta uno dei più grandi numeri nella storia recente del Giro d’Italia. È vero che Quintana riuscì ad avvantaggiarsi sul gruppo maglia rosa, lungo la discesa dello Stelvio, durante un momento di confusione. Tuttavia, è assolutamente ingiusto non riconoscere a Quintana quanto fatto sull’ascesa di Val Martello. A 20 chilometri dall’arrivo, ovvero ai piedi dell’erta conclusiva, il plotoncino del colombiano aveva circa 1’40” di margine su quello del leader Uran. El Nairoman, dopo essersi fatto tutta la salita in testa, vinse quella frazione rifilando 3’32” a Wilco Kelderman, primo del fu gruppo maglia rosa, 3’37” a Domenico Pozzovivo, 3’40” a Fabio Aru e addirittura 4’11” a Rigoberto Uran. Per cui, indipendentemente dalle circostanze, Nairo quel giorno era nettamente superiore ai suoi avversari per il successo finale e il suo gesto tecnico merita di essere ricordato per ciò che fu: un’impresa di un fuoriclasse.