Circa un anno fa, Gianni Savio pescava, tra gli juniores colombiani, il classe 2002 Santiago Umba. La presa del giovane Escarabajo, al tempo, destò qualche perplessità. In diversi, infatti, si chiedevano se Santiago fosse già pronto per il salto dal ciclismo giovanile a quello dei grandi. Nel 2019 Umba aveva fatto diverse gare tra Spagna e Portogallo, senza mai sfigurare. Tuttavia, nel 2020, anche e soprattutto per colpa del Covid, aveva corso molto poco e solo in Colombia.
Umba, peraltro, è arrivato in Androni senza aver mai preso parte a una manifestazione del calendario UCI. In sostanza, i dubbi avevano assolutamente ragione di esistere. Savio, però, ha deciso comunque di non farsi sfuggire l’occasione di mettere sotto contratto un ragazzo di assoluto talento e di avviare, con lui, un percorso simile a quello che tanti risultati ha dato con Egan Bernal. Un mossa che gli statunitensi definirebbero “high risk, high reward”.
Santiago, ad ogni modo, come caratteristiche non c’entra molto con Bernal. Durante questo 2021, da più parti, sono stati fatti dei paragoni tra Umba e il campione del Mondo Julian Alaphilippe. Ovviamente l’accostamento, al momento, è un po’ troppo roboante, ma i due sono delle incarnazioni dello stesso archetipo di corridore. Il giovane colombiano, proprio come l’iridato, è un atleta esplosivo, forte su salite brevi, ma capace anche di difendersi su quelle lunghe. Inoltre, è molto rapido e può tranquillamente vincere pure in volata ristretta.
Se volessimo fare un altro paragone, forse ancora più centrato, potremmo accostare Umba a Damiano Cunego. Soprattutto al Damiano Cunego dei primissimi anni 2000. In futuro il fondamentale che potrebbe dare più noie a Santiago è la cronometro. Per ora ha preso parte a poche prove contro il tempo e senza mai brillare. Ad ogni modo, per caratteristiche fisiche e tecniche, il naturale terreno d’elezione di Santiago, al momento, sembrano essere più le gare in linea impegnative, come Liegi e Lombardia, piuttosto che le corse a tappe.
Gianni Savio presenta il suo nuovo pupillo Santiago Umba
Il 2021 di Umba era iniziato alla grandissima. Il colombiano, infatti, era stato uno dei protagonisti principali della Vuelta al Tachira. Nella manifestazione venezuelana, Santiago aveva conquistato il quarto posto finale e si era piazzato nei dieci in quattro frazioni su otto. L’annata, poi, era proseguita in modo eccellente con le prestazioni convincenti al Tour of Rwanda, all’Alpes Isère Tour e alla Settimana Ciclistica Italiana. L’esplosione vera e propria del giovanissimo Escarabajo, però, è avvenuta a cavallo tra Luglio e Agosto.
Nel periodo appena citato, infatti, si sono tenute due delle gare più dure del calendario: il Tour Alsace e il Tour de Savoie. La prima, ogni anno, propone due arrivi in quota molto tosti, uno sulla famosissima La Planche des Belles Filles e uno a Lac Blanc. Proprio l’erta che al Tour de France ha premiato, in passato, Froome, Nibali, Aru e Pogacar, ha regalato a Santiago il suo primo trionfo in maglia Androni.
Un successo, peraltro, ottenuto con un numero da antologia. Sulla Planche Santiago si muove, per la prima volta, a due chilometri dall’arrivo. Il colombiano, che faceva parte di un gruppetto di una ventina di unità, va in testa e alza improvvisamente il ritmo. In un attimo, il plotoncino in questione esplode. Rueben Thompson, il vincitore del Giro del Valle d’Aosta, il quale stava lavorando per Sebastien Reichenbach, prova a resistere al forcing del corridore dell’Androni, ma dopo pochi metri alza bandiera bianca.
Tocca, allora, allo stesso Reichenbach chiudere sul colombiano. Il veterano elvetico prende la ruota di Umba e non la molla, costringendo quest’ultimo a rallentare. Ciò permette agli inseguitori di rientrare sui primi e Urko Berrade della Kern Pharma sorprende tutti, poco dopo lo striscione dei mille metri all’arrivo, con la più classica delle “fagianate”. Sembra fatta per Berrade, ma negli ultimi trecento metri, quando la strada torna a salire in doppia cifra, Umba si produce in uno scatto devastante.
Lo show di Santiago Umba sulle rampe de La Planche des Belles Filles
L’Escarabajo salta il portacolori della Kern Pharma e si presenta a braccia alzate al traguardo. Due sono le abilità veramente notevoli che Umba mette in mostra durante la scalata de La Planche des Belles Filles. La prima è l’accelerazione bruciante che gli permette di lasciarsi tutti alle spalle negli ultimi trecento metri. La seconda, invece, è la capacità di prodursi in due sforzi incredibilmente intensi nell’arco di pochissimi minuti.
Il giorno dopo le cose andranno un filo meno bene per Umba. La salita di Lac Blanc non ha le pendenze de La Planche, ma è più lunga. La frazione in questione, inoltre, è nel complesso ben più impegnativa rispetto a quella del giorno prima. I corridori, lungo il tracciato della tappa, hanno affrontato anche un’erta del rango del Col du Petit Ballon. José Felix Parra attacca da lontano e fa tappa e maglia, mentre Santiago, che chiude quinto, nel finale cede anche una ventina di secondi a Reichenbach.
Le fatiche del giorno prima e lo sforzo più intenso richiesto dalla frazione con arrivo a Lac Blanc, hanno leggermente depotenziato Umba. Ad ogni modo, il giovanissimo colombiano non ha certamente sfigurato nemmeno in quest’occasione. Al Tour de Savoie, in seguito, Santiago ha confermato una leggerissima idiosincrasia per le salite più lunghe. Nella gara in questione, il colombiano ha vinto, in volata ristretta, la seconda tappa, la Bonneville-Pray-sur-Arly, la quale presentava l’arrivo giù dalla discesa del Col des Saisies.
Nei giorni successivi, però, Umba è giunto quinto sul Galibier, a 1’33” dal compagno Alexander Cepeda, e settimo, a 1’23” da Alexis Guérin, a La Toussuire. Santiago, ad ogni modo, ha comunque concluso il Savoia con un ottimo terzo posto finale, peraltro con lo stesso tempo del secondo, l’elvetico Roland Thalmann (2’37” da Cepeda).
Sottolineati gli aspetti in cui Umba può crescere, ed è normale che ci siano vista la giovanissima età, bisogna dire che i pregi sono ben più importanti delle mancanze. Lo spunto veloce conferisce al colombiano, già oggi, la dimensione di corridore vincente. Se Santiago non dovesse avere problemi insormontabili per quanto concerne la tenuta sui lunghi chilometraggi, allora potrebbe essere grande protagonista, nei prossimi anni, alle classiche delle Ardenne e al Giro di Lombardia.
Purtroppo un infortunio ha costretto Umba a dare forfait, dopo poche tappe, al Tour de l’Avenir. Un peccato, perché sarebbe stato interessante confrontare il livello del colombiano con quello degli U23 più quotati. Ad ogni modo, quanto abbiamo osservato in questo 2021 ci basta per capire che Gianni Savio, ancora una volta, ci ha visto giusto. Santiago ha un talento immenso e se lo coltiverà nel modo corretto, sentiremo parlare di lui ancora a lungo.