Tra tutti i corridori della Gazprom-RusVelo, Alessandro Fedeli è quello che si sta mettendo più in mostra dopo la scomparsa del team dai radar del ciclismo internazionale, collezionando – con la maglia della Nazionale – varie top ten tra Per Sempre Alfredo, GP Industria & Artigianato e Giro di Sicilia. Il passista, nativo di Negrar, sta riuscendo pian piano a confermare i buonissimi risultati conseguiti nelle categorie giovanili, con calma e una ritrovata costanza.
Da juniores Fedeli è tra i migliori corridori di categoria a livello nazionale, capace di conquistare – nel 2014 – corse collinari come la Piccola Milano-Sanremo (che a discapito del nome non si svolge in Liguria, ma in Veneto) e di mettersi in luce in gare notoriamente più aspre altimetricamente come la Course de la Paix Juniors, in cui chiude quinto, mettendosi dietro – tra gli altri – futuri scalatori di classe mondiale come Mark Padun e Tobias Foss. L’anno seguente Fedeli – difendendo i colori della General Store – riesce ad assorbire il cambio di categoria col passare dei mesi, seguendo una crescita lineare che lo porta a racimolare buoni risultati anche in gare internazionali come il GP di Poggiana, dove conclude nel primo gruppo inseguitore, al sesto posto.
Nel 2016 decide di proseguire la sua carriera ciclistica nella squadra veronese, ottenendo la prima vittoria di categoria al Pian della Mussa, davanti ad Aleksandr Vlasov e Fausto Masnada, battuti in uno sprint ristretto. Reduce da questo successo, Fedeli si trasferisce come stagista in Unieuro-Wilier – che allora militava nella categoria Continental – dove trova al suo fianco anche il forlivese Matteo Malucelli – suo futuro compagno di squadra in RusVelo – con cui conquista risultati di spessore in occasione del Sazka Tour, grazie ad un tandem decisivo nelle volate della formazione trevigiana.
Alessandro Fedeli vince l’ultima tappa del Giro della Valle d’Aosta 2017
Il saltò di qualità, e le conseguenti prime vittorie di peso, per il veneto arriva l’anno successivo, quando – sotto i colori della Colpack Ballan – conquista in solitaria la tappa finale del Giro della Valle d’Aosta, anticipando di 14 secondi Harm Vanhoucke sul traguardo della diga di Valgrisenche. All’arrivo festeggia anche Pavel Sivakov, che vincendo la classifica generale aggiunge un ulteriore successo ad una stagione meravigliosa. Nel 2018 Fedeli torna alla corte di Ettore Renato Barzi, nella stessa squadra che aveva assaggiato in qualità di stagista nel 2016, e che ormai aveva cambiato nome e nazionalità diventando Trevigiani Phonix Hemus 1896, di licenza bulgara. Nel team veneto-bulgaro il negrarese è una delle punte e ha l’occasione di mettere nelle gambe giorni di gara contro i professionisti in corse come il Tour de Colombia, il GP Larciano e la Settimana Internazionale Coppi e Bartali.
Il ricco inizio di stagione gli permette di arrivare in forma ad aprile per le classiche italiane della categoria under 23. A inizio mese arriva settimo al Palio del Recioto – la corsa di casa – a 1’41’’ dal vittorioso De Bod che anticipa un certo Tadej Pogačar sul traguardo di Negrar. La vittoria per Fedeli arriva quattro giorni dopo, al Trofeo Edil C, dove la Trevigiani gioca di squadra e lancia il negrarese verso una vittoria solitaria, oltre a piazzare il marocchino Zahiri in seconda posizione. Ma la perla della stagione arriva il 25 aprile, nella splendida cornice romana, quando a 35 chilometri dalla conclusione, Fedeli si lancia in un attacco solitario confezionato alla perfezione dai compagni di squadra Zana e Mazzucco.
L’arrivo del GP Liberazione è un trionfo: braccia alzate, bicicletta sopra la testa e inseguitori a più di 40 secondi di ritardo. Dopo un aprile magico, Fedeli continua a macinare piazzamenti in giro per l’Europa e si guadagna un contratto da stagista con la Delko Marseille, ma prima di lasciare la Trevigiani regala un’ultima perla al patron Barzi: di nuovo al Giro della Valle d’Aosta, nella tappa regina di Champoluc, lascia sul posto i compagni di fuga a 15 chilometri dal traguardo e conquista il successo solitario.
Un anno dopo, Alessandro Fedeli si ripete al Giro della Valle d’Aosta
Le prime gare da stagista in Delko convincono subito i dirigenti della squadra francese, che gli offrono un contratto da professionista: Fedeli non ci pensa due volte e accetta. L’inizio dell’esperienza professionistica di Fedeli è delle migliori: in Africa, al primo giorno di gara nella nuova stagione, vince in volata la prima tappa del Tour du Rwanda, togliendosi immediatamente dalle spalle il macigno della prima vittoria da pro’. Il 2019 di Alessandro Fedeli procede senza particolari exploit fino ad ottobre, quando a tre chilometri dal traguardo della frazione conclusiva della CRO Race abbandona i compagni di fuga per involarsi verso una vittoria in solitaria.
Nel 2020 Fedeli torna a vincere ad agosto, al Tour du Limousin. Nell’ultima tappa, con traguardo a Limoges, il negrarese attacca durante l’ultimo giro del circuito finale assieme all’ex campione del Mondo Rui Costa. I due arrivano sotto la flamme rouge con solo 15 secondi di vantaggio, ma riescono a gestire il tesoretto e nello sprint conclusivo Fedeli regala la vittoria alla Nippo Delko Provence. Nel finale di stagione Fedeli conquista altri buoni piazzamenti come il quinto posto nella Bretagne Classic e l’ottavo al Memorial Pantani.
Dopo una seconda parte di stagione molto convincente, Fedeli inizia la sua terza annata da professionista con i riflettori puntati addosso. Tuttavia – in una situazione paradossale, con la squadra sull’orlo del fallimento – Fedeli non riesce ad alzare le braccia al cielo neanche una volta e ottiene solo una top ten durante tutto il corso dell’anno. A fine stagione, il Team Delko chiude i battenti dopo 18 anni, lasciando senza squadra tutti i suoi corridori. Alcuni si guadagnano un contratto World Tour (come Berthet e Delettre, rispettivamente con AG2R e Cofidis), molti sono costretti a scendere di livello per approdare in una squadra Continental (ad esempio Rajović al Team Corratec e Finetto in Maloja Pushbikers), ma altri riescono a ritrovare un contratto con una Professional, tra questi Fedeli, che – assieme allo spagnolo Manuel Díaz – firma con la Gazprom-Rusvelo.
Alessandro Fedeli vince la sesta tappa della CRO Race 2019
L’avventura di Fedeli col team russo inizia subito con il piede giusto al Tour of Antalya. Sull’aspro arrivo in salita di Termessos, il veneto resiste al ritmo imposto dal Team Uno-X e nella tecnica volata finale – caratterizzata da curve e controcurve – è battuto solo da Jacob Hindsgaul Madsen, il quale finalizza il prezioso lavoro di Ådne Holter che lo aveva messo in una posizione perfetta in vista delle difficoltà planimetriche conclusive. Questo risultato assicura a Fedeli anche il secondo posto nella classifica generale finale.
Ma bastano solo altre due settimane perché la nuova esperienza di Fedeli si interrompa a causa delle sanzioni imposte dall’UCI verso le squadre di licenza russa e bielorussa. Con la Gazprom-RusVelo fuori dai radar del ciclismo internazionale, Daniele Bennati – neo commissario tecnico della Nazionale italiana – offre importanti occasioni in azzurro ai corridori rimasti a piedi. L’aretino punta molto su Fedeli e gli assegna i gradi da capitano già alla Per Sempre Alfredo: il negrarese non delude le aspettative e nel circuito di Sesto Fiorentino guadagna una meritata quarta piazza.
La domenica successiva, a Larciano, la vittoria al GP Industria & Artigianato gli è sfuggita di un soffio, con il solo Ulissi che è stato più veloce di lui nello sprint conclusivo. “Per oggi dico peccato. Ci credevo. Alessandro Fedeli in volata è stato molto bravo anche se contro uno specialista come Diego Ulissi è sempre difficile. […] Avevamo pensato di impostare una gara per Andrea Vendrame che arrivava fresco non avendo gareggiato nei giorni scorsi. Invece nel finale Fedeli è stato bravo e attento ad inserirsi in quest’azione decisiva e cogliere il secondo posto. I ragazzi erano contenti per quanto fatto.” Dichiara il commissario tecnico Daniele Bennati ai microfoni della Federciclismo al seguito della gara.
L’aretino conferma la fiducia in Fedeli anche nei fatti, convocandolo per il Giro di Sicilia, una vetrina importante per agguantare un contratto in vista dell’imminente Giro d’Italia. Nelle prime tre tappe della rassegna siciliana, oltre a non uscire mai dalla top ten di giornata, Fedeli è di fondamentale importanza nelle vittorie di Malucelli a Bagheria e di Caruso a Caltanissetta. Nella prima tappa il suo lead out è perfetto per lanciare Malucelli, mentre a Caltanissetta, con un gran lavoro sullo strappo conclusivo, demolisce il plotone e spiana la strada a Caruso verso la vittoria nella terra natìa.
Ci sono tutti i presupposti per cui il 2022 possa essere l’anno di Fedeli, ma il negrarese ha bisogno di una squadra in cui correre, visto che gli impegni della Nazionale diminuiranno fino all’inizio delle classiche italiane d’autunno. Rumours parlano di un interessamento della Drone-Hopper, ma sono solo voci. A questo punto della stagione possiamo solo augurarci che la chiamata giusta arrivi col passare dei giorni.