Il 2021 è stata una stagione senza un vero e proprio padrone, in campo maschile, per quanto concerne le gare di gruppo di ciclismo su pista. Tutt’altro discorso, invece, va fatto per le donne, ove Katie Archibald ha letteralmente dominato la scena. Di seguito trovate la nostra top-10 dei migliori specialisti di questo ramo della disciplina che si svolge nei velodromi.
10. Donavan Grondin
Il 2021 è stato l’anno della definitiva esplosione del promettentissimo prospetto francese. L’alfiere dell’Arkea-Samsic, in estate, ha dominato la Sei Giorni delle Rose, in coppia col più illustre connazionale Ben Thomas. Sempre con Thomas, inoltre, ha conquistato il bronzo e sfiorato l’oro, nella Madison, alle Olimpiadi di Tokyo. Ai Mondiali casalinghi di Roubaix, invece, la coppia Thomas-Grondin si è divisa e il secondo ha avuto modo di mettersi in proprio. In quest’occasione, Donavan ha dimostrato di essere molto di più rispetto a un mero Robin di Batman Benjamin. Il transalpino, infatti, si è piazzato al settimo posto nell’Omnium, ha sfiorato il podio nell’Eliminazione e con una volata maestosa ha conquistato il titolo iridato nello Scratch.
9. Elia Viviani
In seguito alla Sei Giorni delle Rose, era difficile pensare a un Elia Viviani nuovamente sul podio olimpico dell’Omnium. Appena terminate le prime due prove della sopraccitata specialità, invece, sembrava praticamente impossibile per il veronese non solo bissare l’oro di Rio, ma anche solamente concludere l’Omnium tra i primi cinque. Dopo essere tornato in carreggiata grazie alla sua specialità, l’Eliminazione, però, Viviani si è inventato una Corsa a Punti decisamente perfetta. Grazie all’esperienza e all’acume tattico, il neoacquisto del Team Ineos ha saputo sfruttare il marcamento tra Benjamin Thomas e Jan -Willem Van Schip, per prodursi in una clamorosa rimonta. Alla fine, Elia ha conquistato il bronzo e ha addirittura sfiorato l’argento. La medaglia ha chiaramente ridato linfa all’atleta azzurro, il quale, ai Mondiali di Roubaix, ha bissato il bronzo nell’Omnium, ove va detto che ha trovato una concorrenza di livello decisamente inferiore rispetto a quella di Tokyo, e ha conquistato la maglia iridata nella sua Eliminazione. La specialità in questione è entrata quest’anno nel programma olimpico e ha permesso a Viviani di conquistare quel titolo mondiale che era l’unico alloro che mancava nel suo palmares.
La rinascita di Viviani è iniziata nell’Eliminazione dell’Omnium delle Olimpiadi di Tokyo
8. Kirsten Wild
Il 2021 è stata l’ultima stagione della carriera di Kirsten Wild, l’atleta che, più di ogni altra, nell’ultimo triennio, ha conquistato le luci della ribalta nelle prove di gruppo su pista. Nonostante un po’ di brillantezza in meno rispetto al solito, anche nella stagione appena conclusa la neerlandese si è levata grosse soddisfazioni. Bronzo conquistato nell’Omnium a Tokyo e sfiorato nella Madison. A Roubaix, invece, ha fatto suo il bronzo nella Corsa a Punti. Il risultato più importante, però, è arrivato nella Madison ove Kirsten, in coppia con una scatenata Amy Pieters, ha vinto il nono titolo iridato della sua carriera. Prima di dire definitivamente addio ai velodromi, inoltre, la veterana orange ha preso parte alla Track Champions League, ove è giunta seconda, nel suo ramo, alle spalle dell’irraggiungibile Katie Archibald.
7. Lotte Kopecky
La belga paga un’Olimpiade deludente, poiché le sue prestazioni al Mondiale di Roubaix, altrimenti, le garantirebbero anche un piazzamento migliore rispetto al settimo posto. Dopo le prove sottotono nella Terra del Sol Levante, infatti, Kopecky si è riscattata con una rassegna iridata da stropicciarsi gli occhi. La portacolori della SD Worx è arrivata seconda sia nell’Eliminazione, battuta solamente dalla Fenice Letizia Paternoster, che nell’Omnium, ove si è dovuta arrendere alla straripante Katie Archibald ammirata durante lo scorso autunno. In compenso, però, nella Corsa a Punti è stata lei a piegare la fuoriclasse britannica. Lotte, che nella specialità in questione ha conquistato il secondo titolo mondiale della carriera dopo quello vinto nella Madison quattro anni fa, è stata la sola atleta capace di disarcionare Archibald tra Mondiali, Europei e Track Champions League.
Il dominio totale di Lotte Kopecky nella Corsa a Punti di Roubaix 2021
6. Matthew Walls
Il giovanissimo britannico della Bora-Hansgrohe, alle Olimpiadi di Tokyo, è stato quello che gli americani chiamerebbero MVP. Ha conquistato l’Omnium palesando una gamba eccezionale e anche un acume tattico da vero veterano, dato che ha archiviato la pratica già ad inizio Corsa a Punti, più precisamente quando ha conquistato, in un amen, il giro mentre Van Schip e Thomas si guardavano. Inoltre, nella Madison ha colto l’argento, in coppia col coetaneo Hayter, arrivando ad appena tre punti dai dominatori della specialità Michael Morkov e Lasse Norman Hansen. Purtroppo, però, la sua stagione su pista si è interrotta là e, per questo, non possiamo piazzarlo nella top-5 della nostra classifica.
5. Jennifer Valente
La statunitense è un’atleta di grande sostanza e poca apparenza. Jennifer è una fredda calcolatrice che regala poco allo spettacolo, ma porta a casa grandi risultati. A Tokyo, al termine di una delle gare più brutte delle Olimpiadi, ha fatto sua la medaglia d’oro nell’Omnium. Valente, nella Terra del Sol Levante, si è imposta nella prima delle quattro prove dell’Omnium, lo Scratch, e, successivamente, si è limitata a difendere il suo vantaggio. Mentre Wild veniva eliminata anzitempo nell’Eliminazione e Kajihara, che a una prova dalla fine si trovava a soli due punti dalla statunitense, si scioglieva nella Corsa a Punti, Valente procedeva a velocità di crociera, senza commettere mezzo errore, verso quel trionfo che vale una carriera. Ai Mondiali di Roubaix, successivamente, Jennifer ha impreziosito ulteriormente la sua stagione conquistando il bronzo sia nell’Eliminazione che nello Scratch.
4. Ethan Hayter
2021 da incorniciare sia su strada che su pista per Hayter. A Tokyo, ove gareggia in coppia con Walls, regala l’argento alla Gran Bretagna nella Madison con un ultimo giro letteralmente senza senso. A Roubaix, invece, prima conquista il bronzo con il quartetto dell’Inseguimento a squadre e, successivamente, si mette in proprio e ottiene il primo titolo iridato della carriera nell’Omnium. Nella specialità in questione, peraltro, Hayter non si è limitato a vincere, ma ha stravinto. Nella Corsa a Punti, infatti, il britannico, che già si era lasciato tutti alle spalle nello Scratch e nella Tempo Race, ha raccolto la bellezza di 66 punti e ha trionfato con 180 punti complessivi contro i 124 di Aaron Gate secondo. Alla rassegna iridata francese, inoltre, Hayter ha preso parte anche alla Madison, ove, in coppia con Oliver Wood, ha mancato il podio per quattro punti. In quest’occasione, è andato in onda anche il duello con l’altro fuoriclasse delle prove di gruppo, Benjamin Thomas, il quale aveva saltato l’Omnium per focalizzarsi sulla Corsa a Punti. Alla fine, sia la coppia francese che quella britannica hanno raccolto 58 punti e la sfida nella sfida, tra i due primi della pista (insieme all’assente Walls), è terminata in parità.
3. Benjamin Thomas
Arrivato a Tokyo da campione del mondo in carica dell’Omnium, e forte di una Sei Giorni delle Rose dominata, Thomas, nella terra del Sol Levante, ha deluso le aspettative. Dopo un inizio discreto, ma nulla più, il francese è andato totalmente nel pallone nella Corsa a Punti, ove lo stretto marcamento tra lui e il neerlandese Jan-Willelm Van Schip ha permesso a Matthew Walls di archiviare rapidamente la pratica oro olimpico. Nonostante un finale furioso, oltretutto, Thomas ha mancato la zona medaglie e si è dovuto accontentare del quarto posto. Da fuoriclasse qual è, però, il transalpino si è riscattato pochissimi giorni più tardi, quando, insieme al giovanissimo connazionale Donavan Grondin, ha fatto tremare gli assi della Madison Morkov e Lasse Norman Hansen e ha conquistato il bronzo nella disciplina in questione (a pari punti con la Gran Bretagna argento). Successivamente, Thomas si è laureato sia campione continentale che mondiale nella Corsa a Punti. A Roubaix 2021, in particolar modo, il fuoriclasse della Cofidis si è reso protagonista di una prestazione decisamente grandiosa. Il belga Kenny De Ketele, infatti, era riuscito a sorprenderlo durante le prime fasi della gara e ha sempre avuto un giro di vantaggio su di lui. Tuttavia, l’astro transalpino, che a ventisei anni vanta già quattro titoli iridati nel palmares, si è prodotto in una rimonta prodigiosa e ha superato il rivale totalizzando addirittura 54 punti allo sprint. Parliamo di un numero praticamente surreale. Il secondo migliore da questo punto di vista, lo stesso De Ketele, infatti, ha raccolto trenta punti in meno tramite gli sprint.
Il capolavoro di Benjamin Thomas nella Corsa a Punti dei Mondiali di Roubaix
2. Michael Morkov e Lasse Norman Hansen
La seconda posizione non possiamo non assegnarla a parimerito. Morkov e Norman Hansen, infatti, nel 2021 si sono consacrati come una delle migliori coppie nella storia recente della Madison. A Tokyo hanno sofferto contro Walls-Hayter e Thomas-Grondin, ma grazie all’esperienza sono riusciti a spuntarla. A Roubaix, invece, l’ostacolo più grande sono stati Michele Scartezzini e Simone Consonni, i quali, sfruttando la libertà che il loro status di outsider gli concedeva, hanno fatto tremare i giganti. Ancora una volta, però, i due danesi non si sono fatti abbattere e con la spietata calma che li contraddistingue sono riusciti a mettere al tappeto pure gli azzurri. Oro olimpico e maglia iridata nello stesso anno, Michael e Lasse sono gli imperatori dell’Americana.
1. Katie Archibald
A Tokyo Archibald ha conquistato l’oro olimpico nella Madison insieme a Laura Kenny. Le due britanniche, nella gara in questione, hanno letteralmente dominato, totalizzando 78 punti contro i 35 di Dideriksen e Leth seconde. Questo trionfo ha permesso alla scozzese di fare un ulteriore salto di qualità e di vivere, successivamente, un autunno da autentica cannibale. Agli Europei di Granges, la britannica ha vinto il titolo continentale nella Madison, nell’Omnium e nell’Eliminazione. A Roubaix 2021, invece, ha fatto sua la maglia iridata nel solito Omnium, è giunta seconda nella Corsa a Punti e ha colto la terza piazza nell’Inseguimento a squadre e nella Madison. Per non farsi mancare nulla, infine, Archibald ha dominato la Track Champions League, nel suo settore, trionfando in cinque delle otto prove in programma.