Nato ad Avila il 28 ottobre 1934, Jimenez è stato professionista dal 1959 al 1969, con 52 vittorie all’attivo. Un atleta “passerotto” che maturò piuttosto tardi, poiché a lungo, a causa di origini umilissime, le sue corse in bici si alternarono al lavoro di orologiaio. Di qui il soprannome de “l’Orologiaio di Avila”, oppure, per la sua fede scrupolosamente osservante, quello di “Sacrestano”. Quando si trasferì a Madrid con la famiglia nel 1953, il suo trend non si modificò e per poter sostenere l’attività ciclistica che aveva abbracciato completamente la sua passione, fu costretto pure ad aiutarsi andando ad acquistare…
Autore: Maurizio Ricci
Trentanovesima Edizione 25/04-01/05 1961 La scheda del Gran Premio Ciclomotoristico, di quella che sarà lì’ultima e rimpianta edizione, si aprì fra constatazioni e critiche, come sempre del resto, nella sua storia. L’indubbia affermazione di prestigio a livello internazionale, ed il pubblico che stuzzicava la barba del Giro d’Italia tant’era numeroso, non era infatti servita a cancellare le polemiche. La formula non era digerita da una parte dell’osservatorio, ed indipendentemente dal peso sulle risultanze dei tratti motoristici, erano proprio questi, per la loro presenza, ad essere osteggiati. E dire che il pubblico, spesso pagante, dei circuiti da consumarsi dietro scooter, era addirittura…
Trentottesima Edizione 20-27 aprile 1960 Un’edizione che, pur nata fra tante difficoltà, non ultime quelle delle pretese dei corridori, a quei tempi decisamente più capaci di far valere la loro forza, riuscì a presentarsi ancora, come appuntamento peculiare della stagione primaverile, almeno per quegli atleti che avevano la fortuna di essere invitati. Quarantaquattro partecipanti per una corsa lunga complessivamente 1555 chilometri, dei quali 1365 in linea, su strada, e i rimanenti 190 in circuito, dietro al rullo delle Lambrette. Sedici le frazioni in totale, divise negli otto giorni di corsa, fra una prova in linea, ed una al vento dei…
Trentasettesima Edizione 29/04-07/05 1959 A tenere banco durante le operazioni di punzonatura furono le condizioni più che precarie del Campione del Mondo Ercole Baldini. Il Treno di Forlì, volle a tutti i costi essere della corsa, ma non era assolutamente in grado di poter lottare per le posizioni che competevano ad un corridore del suo rango. Gli restavano solo le speranze di fare un po’ di gamba in vista del Giro d’Italia. I favori del pronostico andavano tutti verso un trio straniero che, per un verso o per l’altro, conoscevano bene la corsa, ovvero lo spagnolo Miguel Poblet, il francese…
Trentaseiesima Edizione 30/04-06/05 1958 La concomitanza con la Vuelta di Spagna e la proibizione degli ingaggi imposta dalle Federazioni e dall’UCI, per taluni osservatori, rappresentavano motivi sufficienti per dire che il “Ciclomotoristico” edizione 1958, nasceva sotto una cattiva stella. Invece, gli organizzatori del Corriere dello sport, grazie ad un notevole aumento dei premi, che ammontavano nel totale ad oltre 12 milioni, circa 350 mila euro odierni, riuscirono ugualmente ad imbastire un cast di assoluto pregio mondiale. Quarantadue corridori, in rappresentanza di sette nazioni, per una formula che, pur suscitando perenni critiche in una parte dell’osservatorio italiano, vedeva invece aumentare gli…
Trentacinquesima Edizione 24/04-01/05 1957 Il Gran Premio Ciclomotoristico 1957, si presentò come corposa corsa a tappe. Tredici frazioni divise in otto giorni di gara, per un totale di 1316 chilometri che, unitamente alle specificità tutte particolari della manifestazione, resero questa prova dura, inferiore ai soli Giro, Tour e Vuelta nel calendario internazionale di quell’anno. Quaranta “assi” chiamati a lottare su diversi trabocchetti e salite pure di una certa consistenza, col solito ritmo infernale come la presenza di due o più tappe giornaliere sanno esprimere. I 1316 chilometri complessivi, divisi 1157,700 in linea e 257,770 dietro motori, con abbuoni di 30…
Trentaquattresima Edizione 25-29 aprile 1956 Come da tradizione di corsa per tanti aspetti eletta, pochi corridori scelti ed invitati, tra i migliori del panorama nazionale e internazionale (nel ‘1956, furono 39), per un percorso misto, da compiere in parte in linea, ed in parte dietro al rullo dei motoscooter. Una formula che aveva raccolto tante critiche in Italia, per l’assoluta mancanza di un retroterra su simile tipologia di gara, ma che poi si sciolsero di fronte al successo della manifestazione, sia per la considerazione riscontrata in ambito internazionale e sia per la risposta del pubblico, che si levò sempre enorme…
Trentatreesima Edizione 27/04-01/05-1955 (Gran Premio Ciclomotoristico delle Nazioni) L’esito della tappa di Napoli dell’anno precedente e le conseguenti critiche, raffreddarono un poco il rapporto del giornale “Il Tempo” con la manifestazione. La testata continuò a sostenere e sponsorizzare la corsa, ma lasciò il compito di tirare completamente le fila al Corriere dello sport, mentre si stava avvicinando, con un rapporto nel 1955 ancora marginale, un’altra testata storica italiana: Il Giornale d’Italia. Come si può evincere dal manifesto sopra riportato, il cambio del nome da Roma-Napoli-Roma a Gran Premio Ciclomotoristico delle Nazioni, che era latente da tempo attraverso l’abbinamento, divenne preponderante…
Trentaduesima Edizione 29/04 – 02/05 1954 Un’edizione che doveva scacciare talune polemiche, relativamente alla facilità con la quale il pubblico, sempre strabocchevole, riusciva a superare gli sbarramenti di organizzazione e forze dell’ordine, fino a incidere sulla corsa. Un problema che la Roma-Napoli-Roma si portava fin dalle primissime edizioni del secolo. Ciò dimostrava la popolarità e l’amore del centro e del sud italiano verso il ciclismo. Diciamolo pure, ce ne fossero oggi di simili problemi….. La corsa del 1954, ormai da tutti chiamata GP Ciclomotoristico delle Nazioni, col giornale Il Tempo a far da catalizzatore, assai più del Corriere dello sport,…
Trentunesima Edizione 22-26 aprile 1953 Un’edizione che segnò un importante ritocco organizzativo. Intanto l’itinerario della manifestazione più vario e con più tappe, iniziò a “liberare” maggiormente accanto a Roma-Napoli-Roma, la denominazione Gran Premio Ciclomotoristico delle Nazioni. Il numero dei corridori fu portato a 36 con 6 corridori massimi per equipe e ciò portò ad una rappresentatività delle nazionalità che raggiunse il record di 9. I giorni di gara, dai classici 3, furono portati a 5, per un tracciato complessivo di 1085 chilometri. In altre parole: una corsa a tappe di rilevanza per lunghezza, ed originalissima per morfologia. Oltre a Lazio e…